Appartamento Manola. Ore 9.00


La tv è accesa in salotto, e il tg regionale delle 9, da come prima notizia, l’evasione di 3 uomini dal carcere della città. Appaiono sullo schermo le foto segnaletiche dei tre uomini. Due italiani, fratelli di 50 e 53 anni. Sono i fratelli Ruggero da Bari, Aldo e Pasquale, arrestati per diversi reati tra i quali, estorsione, rapina a mano armata, minacce a pubblico ufficiale, tentato omicidio e strozzinaggio. Aldo ha un occhio leggermente storto, pesa 100 kg ed è in carcere da 10 anni, mentre Pasquale è molto simile al fratello, ma senza capelli. L’altro evaso è Farid dal Marocco, alto e robusto, è stato condannato a 8 anni di carcere per stupro e percosse ai danni di 2 ragazze. Carabinieri e polizia stanno perlustrando la zona, si raccomanda la massima attenzione a tutti i cittadini, vista la pericolosità degli individui. Purtroppo per Manola, lei è in bagno a farsi una doccia, e non sta seguendo il tg, che le avrebbe potuto evitare i successivi drammatici eventi. Dopo qualche minuto, Manola esce dal bagno si veste con una canotta ed il pantalone della tuta, in cucina e mangia qualcosa, prima di sedersi sul divano. Resta seduta per meno di un minuto, suonano al campanello ed è costretta ad alzarsi. Sarà sicuramente il marito, uscito poco prima, che avrà dimenticato il cellulare a casa. Apre la porta, senza guardare lo spioncino, e subito viene afferrata alla bocca da una mano sconosciuta. Tre uomini s’infilano nel suo appartamento, rinchiudono la porta dietro di loro. Sono i tre evasi, ma Manola non lo sa. Aldo tiene la mano sulla bocca di Manola, che è totalmente in panico e vorrebbe gridare. Le viene chiesto sottovoce se c’è qualcun altro in casa, e lei fa cenno di no con la testa. Farid, circospetto fa un giro nell’appartamento, dice che non c’è nessuno, poi si avvicina al balcone e guarda in strada dove 3 auto della polizia, sfrecciano a tutta velocità. “Apposto ragazzi” dice Pasquale “Mo ci sistemiamo qua per un po’. Gli sbirri stanno come i cani, e noi da qua non ci possiamo muovere finché non se ne vanno a fanculo.”  L’uomo si fa un giro nell’appartamento, mentre Aldo si trascina in salotto la povera Manola. 

“Ma che bella casa che teniamo qua, e guarda stu bell ficone.” Fa sedere Manola sul divano e prende da dentro il suo pantalone una lima, con cui hanno ferito la guardia carceraria durante la fuga. 

” Mo stammi a sentire bene. Se urli o a provi a scappare, co sta lima ti sgarro la gola, come facciamo noi al paese nostro con i porci. Hai capito?” Manola fa si con la testa, e Aldo le lascia la bocca. Pasquale si avvicina al divano si poggia con i gomiti sullo schienale e si mette a squadrare Manola per qualche istante. Poi gira la testa verso il fratello, i 2 sorridono e poi Pasquale dice: “Ma che cazz e ficone che è questa!” “Pasqua, ma da quando non ti fai na chiavata?!” “So 7 anni, che non mi faccio na scopata.” dice Pasquale fissando Manola come un animale. “Un uomo che non scopa da 7 anni, è na cosa che non deve succedere. E visto che Gesu Cristo c’ha fatto la grazia di scappare da quel carcere e merd e di finire, tra tutte le case, proprio dentro la casa di stu femminone, significa che Gesu Cristo vuole che recupero tutti e 7 gli anni!” Aldo si fa una grossa risata, mentre Manola seduta sul divano, tra quei due uomini comincia a balbettare ” No… vi prego… no… vi prego”

“Ma a chi vuoi pregare?” dice Aldo ” Devi sapere che mio fratello è una brava persona, ma se dice che vuole fare una cosa è meglio che non lo contraddici, perché sennò fa qualche pazzia. “

“No… vi scongiuro, fatemi uscire, non dirò nulla… vi prego…” “Tu adesso ci devi far fare tutto quello che vogliamo, perché sono anni che non stiamo con una donna. E stare senza una donna fa male all’uomo. Quindi tu adesso ci fai divertire, perché sennò quella lima te la ritrovi ficcata da qualche parte dentro la pancia. Hai capito adesso? “Manola è terrorizzata, in balia di tre sconosciuti senza la possibilità di reagire. Lei prova a riflettere e decide che per il momento è meglio assecondarli , nel frattempo cercherà di inventarsi qualcosa per uscire da quella orribile situazione . Fa così cenno con la testa di aver capito e di accettare le loro regole “Che bella italiana” dice Farid che fino a quel momento era stato in giro per casa 

” Come ti chiami?”

“M… Manola” risponde con un filo di voce la padrona di casa. “Hai visto Farid che belle italiane che abbiamo noi? E adesso Manola ci fa una cosa che a me e mio fratello ci piace tanto, e che andavamo sempre a vedere al night. Ora farai un bello striptease per noi” “Ma non so farlo…” 

“Non mi fare innervosire” dice Pasquale minaccioso.

“Davvero… non so farlo… io faccio la professoressa. Non so fare queste cose… vi prego andatavene…” supplica ancora Manola, iniziando a piangere.

” E allora togliti i vestiti e non romperci i coglioni. Muoviti! “Lei esita ma si convince subito che non ha alternative vedendolo rigirarsi nelle mani la lima. Inizia così lentamente a sfilarsi la canotta. I tre apprezzano e la incitano a continuare e ad accompagnarsi con movimenti sensuali al che lei si gira e si abbassa e si toglie pantalone della tuta, restando in reggiseno. I tre uomini seduti sul divano di casa di Manola, sono visibilmente stravolti dall’eccitazione. Manola vestita di un completo intimo color carne, molto striminzito, dopo anni di castità forzata e di seghe fatte nei letti della cella, li sta facendo impazzire. Le chiedono di piegarsi in avanti cosi da apprezzare il suo bel culo pieno e la sagoma del suo sesso che risalta tra le cosce carnose. Mentre si godono lo spettacolo tirano fuori il cazzo e iniziano a masturbarsi. La fanno inginocchiare davanti a loro e le ordinano di spompinarli. Lei resta ferma e osserva inorridita i 2 grossi e tarchiati italiani. Sono orrendi, uno pelato, l’altro con un occhio storto. Vorrebbe morire. Ma è costretta ad ubbidire e così comincia a succhiare alternativamente il cazzo dei 2 fratelli e quello del marocchino, entrambi comunque dalle dimensioni apprezzabili, ma quello del marocchino era di una dimensione fuori dal normale. I loro cazzi puzzavano terribilmente e più volte è stata sul punto di vomitare. Le gridavano esattamente quello che doveva fare, e così dopo essere passata diverse volte da un cazzo all’altro dalle palle di uno a quelle dell’altro viene invitata ad alzarsi e fatta mettere con le ginocchia sugli ampi braccioli della poltrona con le mani appoggiate allo schienale. In quella posizione iniziano a palparla e lei sente sei mani che si infilano in ogni angolo del suo corpo. E’ disgustata ma non ha ancora nessuna idea per liberarsi per cui decide di sopportare ancora i soprusi. Aldo le slaccia il reggiseno mentre l’altro le scosta le mutandine scoprendo il suo sesso ancora chiuso, una fessura tutta depilata e il buco del culo che mostra di non essere nuovo ad incontri bollenti. “Guarda sta puttana con la fissa depilata” dice Pasquale. “E a giudicare da sto buco, pure in culo lo prende. “Aldo sta esplodendo, strappa di forza le mutandine, le apre le chiappe e affonda il volto tra le sue cosce assaporando le due preziose fonti di piacere. Il fratello invece si mette dalla parte opposta e da dietro la poltrona le prende la testa tra le mani e dopo averla costretta ad aprire la bocca le infila di nuovo il cazzo e comincia a scoparla così, facendoglielo ingoiare fino alle palle. al punto che a lei manca il fiato e quasi perde i sensi tant’è la foga con la quale lui glielo spinge in bocca. L’altro dal canto suo le succhia il buco del culo, lo apre con le dita e c’infila la lingua poi lo penetra con due dita e si dedica alla figa che dopo qualche minuto di leccate e palpate inizia a cedere e piano piano si apre. “Madonna che puttanone che ci doveva capitare. Gesù Cristo la sfonno a questa fino a crepare” Intanto Farid ha preso a schiaffeggiare Manola sulla faccia col cazzo, mentre Pasquale le offre le palle ignobilmente maleodoranti, che lei è costretta a leccare come fosse una cagna. Quando l’altro vede che il frutto è maturo al punto giusto decide che è il momento di coglierlo e dopo averlo strusciato più volte sulla figa per bagnarlo ben bene del suo umore la penetra deciso. Lei ha l’impressione di sentirlo arrivare in gola e ha un sussulto, le mani di lui le afferrano i seni e li stringono mentre la sbatte energicamente. “MMMMMM” Manola geme per il dolore. Nonostante l’uomo le avesse inumidito la fica, il dolore è comunque forte. Lei chiude gli occhi, prova ad estraniarsi ma il pompare di quel grosso cazzo che le sta riempiendo il ventre e le parole di lui la riportano nel dramma del suo appartamento, dove 2 fratelli appena evasi dal carcere, le stanno ficcando i cazzi a forza nella bocca e nella fica. Inizia così a liberare gemiti di dolore e disperazione che l’uomo coglie subito erroneamente:” Stai godendo malamente troia… non avevo dubbi che ti sarebbe piaciuto farti aprire la figa dal mio cazzone”, ma così dicendo, dopo anni di castità forzata in quella brutta cella, Aldo sborra improvvisamente dentro la figa, bestemmiando. Pasquale avvertendo la disperazione di Manola, nel ricevere lo sperma del fratello nella fica, si lascia andare anche lui all’attesissimo godimento, e spingendo la testa della donna verso il suo cazzo, le schizza tutto lo sperma dritto in gola, che non può fra altro che bere tutto. I due fratelli si accasciano a terra esausti dal godimento che non vivevano da anni. Manola è riversa sulla poltrona, con lo sperma che le esce dalla fica. Fadir si avvicina ha il cazzo tesissimo. Ha fatto godere i due fratelli e adesso si gode Manola tutta per sé La alza di peso, la gira, e la posiziona seduta sulla poltrona a gambe spalancate. Manola osserva il suo ennesimo stupratore. Un marocchino alto e robusto con un cazzo lunghissimo. Improvvisamente lei sentì un enorme cazzo che le entrava dentro. Gemette dal dolore, perché era molto largo e molto lungo, e il suo scopatore voleva ficcarglielo dentro tutto e subito, voleva sfondarla.  “Ti piace il mio grosso cazzo eh? Adesso ti faccio vedere come uno stallone di Marocco scopa.” Inizia a fotterla con energia, tanto che lei sentiva i testicoli che le battevano contro l’ano. Quel cazzo penetrava Manola in profondità. Sentiva la cappella del marocchino colpire il fondo della sua fica, un’esperienza che non aveva mai provato prima, e che le provocava un senso di dolore acuto. Sentire quel grosso pezzo di carne che la scopava, distendendole le pareti della fica, come mai aveva sentito col cazzo del marito. Tenuta con forza da quelle braccia piene di energie, che la sorreggevano dal culo, mentre le spingevano un grosso cazzo nella fica.
Nel frattempo sentiva Aldo accanto a lei, che le palpava il seno, e che ansimava: si stava masturbando osservando la scena. 
L’uomo che la stava fottendo iniziò a emettere grugniti di piacere e aumentò il ritmo. Quasi rantolando disse “Mmm sto per venire… ti riempio di sborra”. Ma lei prova ad opporsi, dimenandosi e cercando di divincolarsi “No! Ti prego! Non dentro! Non dentro!!” Era troppo tardi. Sentì il pene dentro di lei gonfiarsi e iniziare a schizzarle dentro tutto lo sperma contenuto nei suoi testicoli. Lui ruggì “Siii! Sto sborrandooo!!” Mai Manola si era sentita la fica così piena di carne e di sperma.  Aldo, sempre più eccitato dalla scena viene sborrando e bestemmiando sul viso di lei e tra i suoi capelli biondi.
.. Sono tutti e tre esausti ma appagati così si prendono una pausa prima di riprendere nuovi giochi di sesso. Manola è stordita sulla poltrona di casa sua, ricoperta e ripiena di sperma dei 3 evasi. Ci mette poco a prendere coscienza della realtà dei fatti. Sta subendo una violenza, un’aggressione in casa sua e non sa fin dove potranno spingersi i tre balordi.

Thomas T.

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